Programma

Il nostro programma si articola in 7 punti, a favore della libertà e del rispetto dei nostri diritti civili, dello sviluppo e della tutela della figura femminile nella nostra società:

  1. Introduzione del reato di femminicidio: in presenza di un omicidio che abbia come parte lesa la donna, quando ci si trovi già in presenza di denunce per maltrattamento, violenza sessuale, violenza domestica, stalking, minacce e atti di questa natura, deve sempre aesssere applicato il massimo della pena, e vanno escluse le attenuanti che puntano a ridurre o a mitigare il regime detentivo. Lo Stato ha il dovere di fornire il massimo della tutela alla donna quando viene messa nella condizione psicologica di non essere in grado di ribellarsi al suo carnefice, sia esso uno sconosciuto o un familiare!

    E’ necessario potenziare le strutture a sostegno della donna, destinando fondi e risorse alle strutture che si occupano di aitutare le vittime di violenza di genere e di prevenire il disagio familiare femminile.

    Come Partito dell’8 Marzo ci impegneremo a batterci fino in fondo per colmare le lacune presenti nella legge attuale.

  2. Introdurre una legge che tuteli le lavoratrici delle cosiddette “dimissioni in bianco”: esse rappresentano un vero e proprio cappio al collo per tutte le lavoratrici che, pur di poter accedere al mercato del lavoro, sono costrette all’atto dell’attunzione a firmare un modulo di dimissioni mancante di alcuni elementi essenziali quali la data e le motivazioni.

    Il Partito dell’8 Marzo dice NO a questa pratica subdola e vessatoria, che permette al datore di lavoro di interrompere in qiualsiasi momento il rapporto di lavoro, spesso nel periodo PIU’ DELICATO della vita di una lavoratrice, quale la maternità.

    La nostra proposta è di regolamentare l’iter per la presentazione delle dimissioni: l’introduzione di un nuovo sistema informatico che garantisca la veridicità temporale e l’effettiva volontà della lavoratrice di rassegnare le proprie dimissioni. La sola lettera di dimissioni presentata sarà considerata nulla se non verrà confermata attraverso una procedura informatica semplificata che verrà massa a disposizione delle lavoratrici anche grazie a convenzioni con gli enti locali e i centri di assistenza fiscale.

  3. Introduzione di nidi aziendali per le medie-grandi imprese: una società che non permette ai suoi membri di allevare la propria prole è destinata a scomparire. Per questo il Partito dell’8 Marzo intende introdurre l’obbligo per le imprese superiori ai 50 dipendenti di dotarsi di una struttura interna, dove possibile, o di stipulare convenzioni pubblico/private anche a livello interaziendale per permettere alle lavoratrici di usufruire del servizio a un costo calmierato, detraibile dalle tasse, sia da parte dell’azienda che della lavoratrice.

  4. Maternità più estesa:

    prendendo spunto dal sistema di welfare dei paesi scandinavi, l’estensione del congedo di maternità per una durata pari a un anno con il trattamento retributivo pari 100%, più un successivo a cui la madre può accedere al 60% dello stipendio percepito. Questa misura è necessaria per ridurre il gap presente tra il nostro paese e il resta dell’Europa, per incrementare le nascite e la qualità di vita e lavorativa delle lavoratrici.

  5. Assegno per le casalinghe:

    bisogna riformare il presente sistema a sostegno delle casalinghe. Attualmente per avere diritto all’accesso al sistema previdenziale, la casalinga deve versare un contributo, che le verrà restituito al’età della pensione.

    Per un lavoro che NON viene retribuito, è impensabile dover versare un contributo economico, la cui misura minima attualmente è di 25,82 € mensili, che verrà poi restituito chissà quando e chissà in quale misura… E’ necessario un intervento diretto ed immediato a tutela di quasta categoria: il Partito dell’8 Marzo propone l’introduzione di un assegno familiare a sostegno di chi compie ogni giorno questa gravosa attività domestica, che spesso comprende anche la cura di persone anziane o disabili. La possibilità deve essere data a tutte le richiedenti che non siano né lavoratrici né titolari di pensioni o altre prestazioni di sostegno al reddito.

  6. Il Partito dell’8 Marzo si propone di tutelare non solo le donne, ma anche si sente donna!

    Liberare la società dai pregiudizi che sono legati all’aspetto, al comportamento, alle abitudini sessuali di ognuno, qualinque esse siano, non può che far bene alla società stessa. Per questo intendiamo promuovere interventi che vanno contro l’omofobia e la discriminazione degli omosessuali nel pieno rispetto dell’articolo 3 della Costituzione Italiana, che assicura l’eguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

  7. La parità delle donne nelle cariche politiche

    Un tema che non è riuscito nemmeno nel corso della presente legislatura a mettere d’accordo i parlamentari, dopo la recente bocciatura delle cosiddette “quote rosa”. Secondo il Partito dell’8 Marzo esiste un’estrema necessità di parificare le opportunità di accesso femminile alle cariche di maggiore responsabilità a tutti i livelli che sono di pertinenza pubblica, dal consiglio comunale ai consigli di amministrazione delle più importanti società partecipate pubbliche italiane.

    Per questo ci batteremo per introdurre una proporzionalità della presenza femminile negli organismi collegiali, e la possibilità per l’elettore di esprimere una doppia preferenza, sia maschile che femminile nella scheda elettorale.